La seta del mare di Sardegna, un omaggio alla regina Margrethe

12 Giugno 2017
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Sardegna e Danimarca devono certamente avere un legame intrinseco. Non è comune infatti che, per ben due volte, le Janas (fate sarde) decidano di approdare in Danimarca, portando con se un grande tesoro: il bisso marino

Chiara Vigo, ultima Jana depositaria dell’arte della filatura del bisso marino, e prima di lei sua nonna decenni fa, è stata recentemente ospite a Copenaghen presso l’istituto di cultura italiana, allietando i numerosi partecipanti con la sua grande arte e il suo importante messaggio di speranza. Portando con sé l’oro giallo del mare di Sardegna, Chiara ha dimostrato grande apertura e fiducia verso una terra solo apparentemente diversa e lontana. Ha mostrato, durante la serata, come sia l’amore a guidare i gesti sacri e cadenzati dell’intera filatura, da un piccolo e leggerissimo groviglio di filamenti ha creato una matassa e generato il filo della vita per tessere reti di fratellanza. Le sue creazioni non seguono le regole del dio denaro, sono vere opere d’arte, dono del mare e delle sue antenate. Per dar vita ad una sua creazione possono volerci anni e ogni pezzo Chiara decide di donarlo, mai di venderlo, a chi ritiene degno di custodire quel tesoro con umiltà. Perché, dice lei, “il bisso marino non si compra e non si vende”. In sintonia con questo credo, Chiara Vigo a cui piace tessere anime, come lei stessa ama ripetere, sta ricamando un antico talismano sardo, su coccu in bisso, di cui farà omaggio alla regina Margrethe II. Una stretta di mano virtuale tra Sardegna e Danimarca. Ma come si può comprendere fino in fondo uno stile di vita come il suo? In Sardegna tantissime leggende raccontano di come le Janas, piccoli esseri fatati, avessero il dono di creare tutto ciò che di bello e prezioso poteva esistere. Da loro, si dice, nacquero infatti tutte le tradizioni sarde, le alchimie e l’artigianato, come appunto la tessitura. Questi esseri, ricordo di una dea tanto adorata nei millenni passati e conosciuta come Dana, la Grande Madre, sparirono con l’arrivo del cristianesimo. Si dice però che le Janas vivano ancora oggi nei cuori di coloro che scelgono di essere custodi dei saperi antichi e così il loro tesoro viene tramandato, di madre in figlia o da nonna a nipote, se si dimostra di avere un animo generoso. Chiara Vigo è conosciuta in Sardegna come una delle più grandi “Jana Maista” (fata maestra) dei nostri tempi, l’ultima erede della tradizione legata alla filatura del bisso marino. La sua storia comincia in tenera età quando sua nonna, Leonilde Mereu, la iniziò all’arte tramandandole il dono di pescare e filare il bisso con sacralità, ossia senza uccidere le creature del mare. Lo pesca lei stessa, in apnea fino a 13 metri di profondità, immergendosi durante il mese di maggio, quando le correnti permettono di estrarlo senza uccidere la Pinna Nobilis, la più grande conchiglia presente nei mari del Mediterraneo. Filamenti che presto si trasformeranno in un lungo filo color oro, grazie all’abilità acquisita con la “formula segreta” che la nonna le tramandò, dopo il sacro giuramento al mare che detta le condizioni sul suo utilizzo senza profitto. Per recuperare abbastanza materia prima e realizzare i suoi manufatti, Chiara dovrà immergersi innumerevoli volte e stringere un patto con il suo amato mare, stando sempre attenta a non estrarre mai più di quanto sia necessario. Durante il rituale della filatura poi, le vibrazioni del suo canto e delle sue preghiere accompagneranno ogni gesto. Ed è proprio questa sacralità verso la vita che Chiara Vigo, piccola donna dal cuore immenso, ha cercato di trasmettere ai partecipanti dell’evento. La magia di una Jana infondo è anche questa, creare fratellanze con il dialogo del cuore.

“Ponente, Levante,

Maestro e Grecale,

prendete la mia anima

e buttatela a mare,

che sia la mia vita per Essere,

Pregare e Tessere”

Chiara Vigo dona il suo sapere e porta la sua arte in giro per il mondo a chi ha piacere di invitarla. Vive in modo semplice grazie alle donazioni di chi visita il suo museo e supporta la causa per la salvaguardia del mare e della Pinna Nobilis. È possibile sostenere il suo lavoro tramite un crowdfunding al buonacausa.org/cause/chiaravigo

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