A Cortina, nel cuore delle Dolomiti, la dodicesima edizione di VinoVip di Davide Pedrolli

15 Novembre 2019
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A Cortina, nel cuore delle Dolomiti, la dodicesima edizione di VinoVip
di Davide Pedrolli

Si è svolta il 14 e 15 luglio scorso la dodicesima edizione di VinoVip Cortina, la due giorni organizzata da Civiltà del bere, manifestazione biennale che riunisce il gotha del vino italiano nella perla delle Dolomiti.

Le 54 Cantine italiane provenienti da tutta Italia, hanno partecipato quest’anno a talk show, masterclass, anteprime cinematografiche, conclusesi con il tradizionale Wine-tasting delle Aquile, al Rifugio Faloria.

Una edizione cinematografica che ha visto protagonista in anteprima il capolavoro
“André, the voice of wine“, girato dal nipote Mark Tchelistcheff, e che rivela dettagli inediti sulle vicende personali del mitico enologo, uomo capace di riunire in sé la scienza dell’enologia, la pazienza della viticoltura e l’arte della vinificazione, una leggenda del nostro tempo.
Padre della viticoltura in California e figura determinante nel rilancio dei vini italiani nel mondo, fu proprio lui a consigliare a Lodovico Antinori di piantare Merlot nella collina del Masseto, dando vita cosí a uno dei più grandi vini italiani di sempre.

Complice il sole, oltre 550 persone hanno scelto di salire in quota, ai 2.123 metri del Rifugio Faloria, per il Wine-Tasting delle Aquile e gustare i 164 vini proposti, abbracciati dalle cime delle Dolomiti, patrimonio dell’Umanità Unesco.

A Roberto Anesi, miglior sommelier d’Italia 2017, dolomitico, titolare del ristorante ”El Pael di Canazei” chiediamo qualche parere sui vini degustati e che vorrebbe proporre presto agli amici danesi: “L’edizione 2019 ha dimostrato l’ottimo stato di salute dei produttori italiani al vertice assoluto mondiale. Tra i tanti vini assaggiati vorrei sottolineare l’ottimo livello dei Trentodoc, bollicine di montagna uniche al mondo nel loro genere, gustate in una location a loro molto familiare come quella delle Dolomiti. Si tratta di bollicine che, grazie a condizioni climatiche caratterizzate da forti escursioni termiche, rendono questa denominazione unica, sempre più apprezzata in Italia e dal grande potenziale anche sui mercati esteri, anche se un po’ oscurata dal boom del Prosecco che, come molti ancora forse non sanno, non è uno spumante metodo classico come Champagne e lo stesso Trentodoc.
Tra le offerte grandi rossi italiani, amaroni importanti, Pinot Noir dell’Altoadige ed in anteprima abbiamo avuto l’onore di assaggiare il Sassicaia 2016.
Vorrei ricordare i rossi iconici umbri di Monticchio. Lungarotti, come il Rubesco Riserva Vigna.

Alcuni dei vini assaggiati avrò il piacere di proporli nel mio locale dove tendenzialmente il giovedì, nella stagione invernale, organizzo delle degustazioni di vini di 5 territori italiani diversi, per veicolare la varietà e lo straordinario potenziale dei vini italiani, come ampiamente dimostra VINOVIP, evento di approfondimento sia per gli addetti ai lavori che per i tanti appassionati”.

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