La magia natalizia a Napoli è nell’aria: tra mercatini, presepi e Re Magi in viaggio con il Green Pass
di Cristina Siciliano
Decantata da Goethe, sedotto da quel golfo straordinario con vista mozzafiato, Napoli è l’assoluto trionfo della regola esistenziale che insegna a godere delle bellezze che la vita offre: storia, cultura e sapori.
«Napule è mille culure» – cantava Pino Daniele in Napule è – con i suoi innumerevoli contrari che convivono in armonico equilibrio senza mai scontrarsi, e con il suo popolo che non perde occasione per dimostrare a chi passa il proprio lato migliore, quasi a voler con forza scacciar via come un malocchio gli ingiusti luoghi comuni che per anni l’hanno umiliata.
Arrivati quasi al termine di questo 2021 abbastanza complesso e faticoso, l’unico desiderio, adesso, è quello di un po’ di serenità e di luce. E i presepi di San Gregorio Armeno tengono in vita una luce intensa sulla tradizione artistica napoletana, pur mantenendosi al passo con i tempi.
Se nel 2020, ancora in lockdown, Giuseppe e Maria avevano indossato la mascherina, oggi in piena fase vaccinale, i tre sapienti sovrani d’Oriente, Melchiorre, Baldassarre e Gaspare vengono in visita a Gesù portando dietro il “Certificato verde”, segno dei tempi.
Oro, incenso, mirra e Green Pass: un modo del tutto attuale per continuare a vivere la magia antica del Natale. È il maestro Marco Ferrigno, titolare di una delle più note botteghe artigianali, a realizzarli.
“Ci tengo ad evidenziare la parola “tradizionale”. Parola non scelta a caso, perché la mia attività è una tradizione di famiglia. Nasce nel 1836 con il mio trisavolo Carmine tramandata poi a mio nonno Salvatore e poi a mio padre Giuseppe, tredicesimo di sedici figli e poi arrivata fino a me, Marco”.
La sorpresa nel visitare il laboratorio di Marco Ferrigno consiste nello scoprire come, ancor oggi, quest’arte sia in grado di raccontare la religiosità che accompagna da sempre il popolo napoletano, anche osservando la città di Napoli da una prospettiva innovativa ed unica.
“Il nostro presepe è infatti, un’attualizzazione del momento. Mentre, l’anno scorso è stato l’anno in cui la Madonna, Giuseppe e gli altri pastori indossavano la mascherina, quest’anno c’è stata una vera e propria evoluzione: i Re Magi per andare a fare omaggio alla Natività dovranno munirsi di certificazione verde. Naturalmente, questo non riguarda solo loro, bensì, tutti i pastori che attraverseranno il lungo cammino per andare a visitare la Sacra Famiglia”.
Una scenografia minimale, quasi teatrale, fa da sfondo neutro per una Natività contemporanea.
“Un’iniziativa scaturita da un’evoluzione davvero brillante e che ha avuto molto successo e tanta risonanza. Oggigiorno, ritengo che la pubblicità sia utile soprattutto per attirare l’attenzione mediatica e con questa iniziativa ci siamo riusciti alla grande. Ciononostante, c’è qualcuno che non ha gradito la cosa poiché è stata vista come imposizione politica. In realtà, tale iniziativa vuole semplicemente rappresentare l’attualizzazione di un momento vissuto anche con un filo di ironia e leggerezza per sdrammatizzare la situazione pesante che si è venuta a creare!”.
D’altronde, a Napoli è sempre Natale. E sì, perché a San Gregorio Armeno, nella strada dei pastori nota in tutto il mondo, è piacevole andarci in qualsiasi periodo dell’anno e respirare quell’aria particolare che è tipica delle feste natalizie.
Entrare nella bottega di Marco Ferrigno è come fare un tuffo nel passato in cui talento ed emozioni si fondono: risplende così un’arte senza precedenti, fatta di pastori in stile settecentesco, ma anche di statuine moderne. Tanti i turisti, tanti i curiosi. Ma quel che colpisce ogni volta è la presenza di Maradona. Il numero dieci, la maglia azzurra per eccellenza, lo scugnizzo dai capelli ricci. È sempre stato così, fin dai tempi del suo arrivo a Napoli nel 1984 e il culto è aumentato dopo la sua morte.
“La statuina di Diego Armando Maradona è quella che abbiamo venduto maggiormente post Covid- 19 contribuendo a salvare un po’ le vendite, perché l’anno scorso, sono state realizzate centinaia di queste statuine. Il pastore al quale sono più affezionato è invece “La Carmela”, una delle mie prime creazioni che rappresenta una vecchietta piccola e curva che porta pane, vino e uova alla Natività. Una figura che esprime un valore simbolico importante donando abbondanza e prosperità a chi la riceve”.
Arte come necessità di divertirsi, di svagare la mente, di coltivare una passione e di trasmetterla, è questa l’idea di Marco Ferrigno:
“La conoscenza e la curiosità sono un qualcosa che abbiamo insito; il bisogno di voler conoscere e di voler “acculturarsi” può dare un senso alla vita ed è una delle poche ricchezze a cui dobbiamo ambire. Napoli è una città che sotto questo aspetto ha un bagaglio artistico, storico e architettonico, unico nel mondo. Penso al periodo Greco-Romano, Rinascimentale, Barocco che rappresentano un patrimonio per tutti coloro che hanno fame di cultura. L’arte trasmette emozioni e dopo due anni di segregazione, bisogna vivere proprio di queste, cercando di immagazzinare solo sensazioni positive.
Solo in questo modo si potrà vedere il mondo sotto occhi diversi e continuare ad avere fiducia nel futuro!”.