Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi di Monica Lucignano

14 Aprile 2019
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Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi 
Gli italiani e le festività pasquali tra tradizione e modernità
di Monica Lucignano

Recita così il vecchio adagio che sembra affondi le sue radici direttamente negli scritti evangelici. Legato alla vicenda terrena di Gesù, si rifà al suo allontanamento dalla famiglia nel periodo della Pesah, per cominciare quel percorso di predicazione e di divulgazione che lo avrebbe portato poi a terminare la sua parabola mondana sul Golgota.
Nel tempo, prende forma sempre più la consuetudine di trascorrere il periodo delle festività pasquali con amici e conoscenti, e meteo permettendo, viverle en plein air.

Tradizione anche questa che sembra risalire all’episodio evangelico dell’incontro tra Gesù Risorto e i due discepoli in cammino verso Emmaus. Nel loro pasto frugale, e nell’atto di spezzare il pane, ci sarebbero i prodromi dei picnic e delle scampagnate fuori porta, tradizione tuttora viva nell’Italia d’oggi. Le prime attestazioni storiche del pranzo all’aperto sono datate in epoca medievale e si devono non ai nobili, bensì a quelle fasce di popolazione meno abbiente che –magari per svolgere la propria attività di sostentamento- si ritrovavano nei boschi a condividere il cibo. Bisognerà attendere l’epoca vittoriana perchè tale necessità divenga un’occasione mondana, un momento di convivialità raffinata.

In Italia, gli irriducibili del pranzo fuori porta nel Lunedì dell’Angelo hanno a loro disposizione un ampio ventaglio di locations per poter coniugare il day off con la possibilità di visitare luoghi di notevole interesse culturale e storico, a cui spesso si affiancano sagre ed eventi eno-gastronomici.

E così, come in Lombardia si può visitare il complesso abbaziale della Certosa di Pavia e l’annesso farmer’s market; in Liguria si può scegliere tra le numerose località del Golfo di Tigullio, in sospeso tra una giornata da trascorrere al mare in totale relax e una più impegnativa escursione sulla “via dell’amore” nel Parco delle Cinque Terre. Oppure si può organizzare uno splendido tour della reggia vanvitelliana di Caserta, e godere di un déjeuner sur l’herbe nei pressi della fontana di Diana e Atteone. E per gli appassionati della storia d’Egitto, oltre allo storico museo torinese, una visita al Man di Napoli permetterà loro di ammirare molti reperti legati alla civiltà nilotica, cui il museo ha dedicato diverse sale.

Tanto radicata è l’usanza della gita fuori porta, da essere trasformata in un evento cui riservare una particolare attenzione; si può scegliere tra pacchetti viaggio, week end nelle grandi capitali europee o romantici fine settimana in località balneari per scappare dalla routine e rilassarsi sotto un cielo diverso. I prezzi non sono sempre abbordabili ed è probabilmente il fattore economico a fungere da spartiacque tra chi si allontana dalla propria città e chi invece si organizza per la tradizionale “scampagnata”. Anche qui occorre fare un distinguo tra chi possiede un approccio più green e punta al picnic, all’area pedemontana o al barbecue nei pressi del lago, e quelli che invece, avendo appeso le scarpe di trekking al chiodo da molto tempo, prediligono trascorrere il pranzo di Pasquetta negli ottimi ristoranti che quasi tutte le città italiane vantano.

Il popolo degli escursionisti per un giorno gradisce anche restare in città ; la comodità di spostarsi con i mezzi pubblici, non prima però di aver controllato gli orari di chiusura delle stazioni, è certamente uno dei principali motivi che spinge gli italiani a riunirsi nei ristoranti e siccome si registra un trend in netta crescita negli ultimi anni (anche grazie ad una oculata politica da parte dei ristoratori che contengono i prezzi senza andare a scapito della qualità), è buona norma prenotare il tavolo. Cosa, questa, che consente di scegliere fra i diversi menu proposti, da quelli più tradizionali a quelli fusion.

Ma va registrata anche una tendenza emergente, soprattutto tra i 30/40enni; quella di chi svicola da torte pasqualine e carni alla brace, corallina e uova sode, carciofi e abbacchi, in barba alla tradizione, scegliendo un sushi bar o cucina etnica (messicana, indiana, cinese, russa o vietnamita) pur di trascorrere una giornata lontana da spesa, cucina, mise en place e piatti da lavare!

Purchè non manchino mai le uova, da mangiare o da regalare. Simbolo antico legato a tradizioni pagane come auspicio di rinascita, per la natura come per l’uomo.

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