Museo Nicolis, scrigno di rari capolavori del motorismo storico di Giulia Brandiele 

11 Maggio 2019
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Museo Nicolis, scrigno di rari capolavori del motorismo storico
di Giulia Brandiele

Tra le più emozionanti e suggestive esposizioni private nel panorama internazionale, il Museo Nicolis di Verona narra la storia della tecnologia e del design del XX secolo.
Il riconoscimento dell’eccellenza gli deriva oggi dall’attribuzione del più ambito e prestigioso premio nel panorama mondiale dell’auto classica: Museum of the Year 2018 a The Historic Motoring Awards, assegnato da una qualificata giuria internazionale a Londra.
Al Nicolis sono rappresentati gloriosi marchi dell’automobilismo italiano come Alfa Romeo, Ferrari, Lancia, Maserati, Bugatti, Isotta Fraschini, ma anche noti brand stranieri come Rolls Royce, Avions Voisin, Darracq.

La nascita del Museo si deve alla grande passione di Luciano Nicolis. La storia di una vita che ha trovato la sua collocazione in uno spazio espositivo di 6000 mq nel duemila, anno della sua inaugurazione. I suoi capolavori sono stati suddivisi in otto variegate ed esclusive collezioni: oltre 200 auto d’epoca, 110 biciclette, 100 motociclette; 500 macchine fotografiche, 100 strumenti musicali, 100 macchine per scrivere, aeromobili. Una rara collezione di oltre 100 volanti Formula 1 e innumerevoli opere dell’ingegno umano.
Il Museo Nicolis dà vita e testimonianza dell’evoluzione della società attraverso centinaia di vetture perfettamente funzionanti, molte delle quali restaurate personalmente da Luciano Nicolis, tutte riportate alla più rigorosa originalità. Qualche esempio di questa eccellenza e qualità:

La Lancia “Astura Spider”, pezzo unico al mondo, costruita appositamente per il pilota Luigi Villoresi nel 1938 per partecipare alla Mille Miglia. Villoresi ebbe un incidente mentre effettuava il rodaggio della vettura e non poté prendere il via alla corsa bresciana.
Terminata la carriera agonistica, la vettura fu utilizzata per il contrabbando di orologi e preziosi fra Svizzera e Italia. Sequestrata dalla polizia svizzera, l’Astura rimase per anni dimenticata in un deposito.
Qui fu ritrovata da Luciano Nicolis che la riportò in Italia e la fece restaurare per poterla utilizzare con orgoglio nelle più importanti manifestazioni di auto d’epoca, come la rievocazione storica della Mille Miglia.

Un altro capolavoro italiano della Collezione, è l’Isotta Fraschini “tipo 8 AS” del 1929. Fu una delle prime vetture di serie al mondo equipaggiata con motore 8 cilindri in linea, uno dei miti dell’automobilismo mondiale: prodotta solo in forma di autotelaio, è stata vestita con le più belle ed eleganti carrozzerie.Le dimensioni sono monumentali, gli interni sofisticati, salotti ricchi di cristalli, argenti e radica, con tappezzerie damascate. La straordinaria bellezza di questa vettura la rese protagonista, insieme a Norma Desmond, del film “Viale del Tramonto” ambientato negli anni venti.
Questo sorprendente Museo propone anche l’evoluzione delle vetture granturismo con pezzi esclusivi.
La “Maserati A6 1500” del Museo Nicolis è la seconda costruita dalla Casa modenese; nel 1947 fu esposta dalla Pininfarina alla 1° Mostra della Carrozzeria Italiana al Palazzo della Triennale di Milano.
Nel 1950 la vettura venne esportata in Argentina. Rientrata in Italia alla fine degli anni ’70, nel 2007 fu acquistata da Luciano Nicolis che la restaurò fin nei minimi originali dettagli, restituendo all’ automobilismo italiano un pezzo di storia altrimenti irrimediabilmente perduto. Questa vettura è stata l’ultimo restauro seguito direttamente dal Fondatore del Museo Nicolis; poco dopo la sua scomparsa avvenuta nel 2012, la vettura fu presentata con successo al Concorso di Eleganza di Villa d’Este.

press@museonicolis.com

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