Cur’Arti: Arte e Medicina al servizio della Cura di Daniela Marra

14 Gennaio 2021
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Cur’Arti: Arte e Medicina al servizio della Cura 
di Daniela Marra

“Solo nell’essere creativo l’individuo scopre il sé, una capacità di creare e ricreare il mondo”. Nasce da quest’affermazione dello psicanalista britannico Donald Winnicot la riflessione sul progetto Cur’Arti, un network che collega gli istituti e luoghi di cultura con le strutture sanitarie. Una rete di collaborazione, ideata e fondata dalla dottoressa napoletana Francesca Barrella, che ha avuto origine in terra Campana e si è estesa su tutto il territorio nazionale, fino ad abbracciare il circuito europeo e internazionale.

Fuori dalla logica tradizionale, che considera ospedale e museo come entità separate, Cur’Arti propone l’innovazione di creare un museo ambulatorio nei luoghi di cultura e di un ambulatorio di Arteterapia nei luoghi di cura, costruendo un ponte per l’accessibilità e la coesione sociale. Come spiega la dottoressa Barrella: “il museo in quest’ottica diventa uno spazio di dialogo a più voci, di riacquisizione, ricreazione, reinterpretazione, dell’identità individuale e collettiva. L’inserimento all’interno di contesti di bellezza, favorisce la ripresa del benessere, della condivisione sociale. Il museo si offre come luogo di accoglienza. Attraverso la fruizione delle collezioni artistiche, e l’attiva partecipazione al progetto culturale, si intraprende un’esperienza attiva e terapeutica di riconciliazione con le proprie radici archetipiche, innestate nella memoria storica…”. La finalità è la promozione e la realizzazione di progetti d’inclusione sociale e di accessibilità all’arte, soprattutto rivolto a quelle categorie definite più deboli, spesso escluse dalla fruizione artistico-culturale.

Il punto archimedico di Søren Kierkegaard
La conseguenza della creatività è la scoperta del sé e la ricreazione del mondo, d’altra parte la fruizione dell’opera d’arte è un atto di comprensione, ossia trovare quello che il filosofo danese Søren Kierkegaard chiama punto archimedico, che rende chiaro il tutto. Perché è con gli occhi esteriori che si guarda la natura, ma la bellezza si mostra a un’intuizione interna. La fruizione della collezione Cur’Arti, opere esposte per finalità sociali e terapeutiche, è un elemento caratterizzante della rete. Pittori, scultori e fotografi italiani; da Alfredo Troise con le sue trasmutazioni pittoriche, anticonvenzionali ed esoteriche, a Domenico Sepe, con un altorilievo tra inchiostro e materia dal grande impatto simbolico, ideato e realizzato insieme a Maurizio Ponticello; da Bruno Ciniglia con la sua fotografia intima e psicanalitica, a Silvio Fusco, pittoscultore braille; da Antonio del Prete, con opere per i non vedenti, a Veronica della Porta e la trasformazione del tempo; scrittori e musicisti come Maurizio Ponticello, che salva dall’oblio Martia Basile e dedica la sua opera all’immenso coraggio delle donne ed Eduardo Bennato con il disco, tra mediterraneo e scambi culturali, e anche la matematica Emanuela Ughi con gli innovativi artefatti scientifici.

La collezione è arricchita anche da artisti internazionali come Zhera Dogan e le sue macchie, che in un contesto di morte e privazioni hanno rappresentato un’ancora di salvezza, la materia dei sogni in un paese di dee; Isabella Ducrot e i tessuti esoterici, e Pierre-Yves Le Duc con il suo percorso iniziatico, insieme al fotografo italo-danese Arnaldo Taddei, che dona un messaggio di speranza per una nuova primavera di luce e bellezza.
Sono gli artisti che hanno donato le loro opere al progetto Cur’Arti.
Un incoraggiamento, in questo momento di disorientamento e sfiducia, come cita la dottoressa Barrella, ce lo suggerisce Kandinskij e Mark nella prefazione dell’Almanacco del Cavaliere Azzurro, alla ricerca dello spirituale nell’Arte: ”Comincia una grande epoca, un Risveglio spirituale, la necessità inevitabile delle Creazioni Spirituali… il singolo popolo è uno fra i creatori della totalità… La Grande Opera, detta Arte, non conosce confini né popoli, bensì solo umanità”. Ed è forse proprio la ricerca di quell’umanità smarrita, che dobbiamo recuperare, e un virus ce lo sta ricordando.

1.Le adesioni al progetto
ASL NA2(direttore generale: dott. A. D’Amore; direttore sanitario: dott.ssa Monica Vanni)
CTO-MONALDI-COTUGNO (direttore generale Ospedali dei Colli: M. Di Mauro)
PROF. PAOLO ASCIERTO (G. PASCALE).
POLO MUSEALE CAMPANO (Anfiteatro di Capua, Museo Antica Capua, Palazzo Reale di Napoli, MANN, Parco archeologico di Paestum)
UNIVERSITA’ ROMA4
UNIVERSITA’ della CALABRIA facoltà di matematica.
Governatore del Pio Monte duca Nicola Caracciolo e dottoressa in psichiatria Silvana Figlioli
Prof. Davide Mezzino, Museo delle Antichità egizie di Torino
Francesca Barrella, medico specializzato in Medicina Interna, esperta di Riabilitazione, responsabile di Angiologia del Centro Cardioangiologico Medicor di Pozzuoli.

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