Come consegnare alle prossime generazioni un pianeta più integro e sicuro? di Grazia Mirabelli

29 Maggio 2022
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Come consegnare alle prossime generazioni un pianeta più integro e sicuro?
di Grazia Mirabelli

Distesa da Nord a Sud, con un’estremità nell’Europa centrale e l’altra alla latitudine della Tunisia, l’Italia ha la più grande varietà ambientale d’Europa ed un’unica, eccezionale biodiversità

Motivazione ed impegno collettivo possono fare la differenza, ce lo ha insegnato questa pandemia mettendoci di fronte ad una strada altrimenti senza uscita. Altre tematiche molto serie ci aspettano, prima fra tutte quella del cambiamento climatico, che richiedono altrettanta determinazione e sforzo comune. Temi che aprono ampi spazi di riflessione sulla possibilità che esista un nesso tra il drastico cambiamento nell’equilibrio degli ecosistemi, dovuto alla nostra disattenzione di umani, ed il diffondersi di nuovi virus.

Roberta Pignatelli, origini pugliesi ma romana di adozione, è ormai da diversi anni in servizio a Copenaghen dove si occupa di statistiche ambientali presso l’Agenzia europea dell’ambiente (AEA), agenzia dell’Unione europea che fornisce informazioni indipendenti e qualificate sull’ambiente e il clima. Per svolgere questo compito, l’Agenzia opera insieme alla Rete europea di informazione e osservazione in materia ambientale (Eionet), composta da 38 paesi e rappresentata, in Italia, dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), istituto che Roberta ha lasciato per trasferirsi in Danimarca. Passione e professione Roberta è stata capace di farli convergere, trasformando la propria attività in un’avventura quotidiana che va ben oltre cifre e parametri. Un percorso spesso accidentato, ma anche ricco di sfide e soprattutto di ricerca di soluzioni.

“Ricordo che già alle elementari, scrissi una lettera di protesta al quotidiano “Il Messaggero” perché il mio sonno veniva disturbato dal rumore del traffico. Negli anni dell’università poi diventai volontaria di Greenpeace. La mia formazione – laurea in Scienze Statistiche e Demografiche e specializzazione in Economia e Politica dei Trasporti – mi ha permesso di applicare il mio lavoro di ricercatrice ai temi dell’ambiente e della sostenibilità. In oltre 30 anni di carriera, ho sempre cercato di ricongiungermi alla mia passione originaria per la bellezza in senso lato, e quindi per la Natura” – ci racconta Roberta.

Per darci un quadro della situazione ambientale italiana, Roberta ci suggerisce la visione del rapporto “Transizione Ecologica Aperta”, pubblicato da ISPRA nel dicembre 2021, che passa in rassegna i principali sistemi naturali e umani che concorrono a definire quello che chiamiamo “ambiente”, esaminandone lo stato attuale e gli obiettivi su cui puntare per una sempre maggiore sostenibilità. Il rapporto sottolinea, tra l’altro, quanto la modernità, che pur ha migliorato le condizioni di vita degli italiani negli ultimi settant’anni, abbia richiesto un prezzo talvolta troppo alto per gli equilibri ambientali, trascurando storia e fragilità di un territorio soggetto a frequenti fenomeni di dissesto. Allo stesso tempo, vengono evidenziati alcuni passi avanti già compiuti dal nostro Paese in termini di protezione ambientale.

Roberta, quanto conta secondo te coinvolgere le persone comuni, i non addetti ai lavori?
“Noi italiani abbiamo un patrimonio naturale e culturale immenso. Per la sua posizione geoclimatica, l’Italia costituisce un territorio elettivo per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per l’agricoltura biologica.

L’enorme biodiversità che caratterizza il nostro paese si riflette anche nella nostra cultura in senso lato, nelle mille tradizioni di pensiero e di vita, nella multidimensionalità del nostro vivere. Credo davvero che noi italiani, anche quando siamo all’estero, abbiamo una marcia in più che ci consente di vivere in modo più completo, proprio grazie alla ricchezza di cui siamo – spesso inconsapevolmente – portatori. Ecco perché relativamente ai temi ambientali, penso che ciascuno di noi possa contribuire a creare un mondo più pulito e più giusto, semplicemente adottando una maggiore consapevolezza nelle proprie scelte, non solo nel giorno delle elezioni politiche, ma anche quando facciamo la spesa, quando decidiamo se e come viaggiare, insomma in ogni situazione della nostra vita quotidiana.

Personalmente mi identifico molto nel motto di Amnesty International “Meglio accendere una candela che maledire l’oscurità”, che considero un po’ il motto della mia famiglia, perché la nostra vita si ispira molto proprio a questi principi.
Ad esempio, il nostro piccolo appartamento alla periferia di Roma, dove sono nati i nostri figli, è stato completamente ristrutturato nel rispetto dell’ambiente, molti anni fa, in tempi in cui era ancora molto difficile trovare materiali e professionalità in questo settore. Fu un’avventura faticosa e pionieristica, di cui andiamo tutt’oggi molto fieri.

Anche nelle piccole scelte quotidiane, cerchiamo di essere sobri, di consumare poco e bene, utilizzando prodotti semplici ma provenienti da agricoltura biologica.
Per me pedalare, spostarmi a piedi o con i mezzi pubblici, prendendo un taxi quando necessario, non costituisce un sacrificio, bensì un modo per esprimere il mio amore per l’ambiente, alla ricerca di modelli di vita che mi rendano più felice.
Tutto ciò qui in Danimarca mi è risultato ancora più naturale, tanto che da oltre 12 anni vivo felicemente senza un’automobile, vado in ufficio in bicicletta e posso prendere un autobus o la metro anche di sera senza paura. Mi piace andare al mare a piedi, godere di spiagge pulite e aperte a tutti, poter acquistare cibi e altri prodotti biologici quasi ovunque e a prezzi accessibili. Di questo Paese apprezzo il senso di libertà, l’aria pulita, il rispetto della cosa pubblica, la mitezza e civiltà delle persone, la loro capacità di godersi la notte di S. Hans chiacchierando sulla spiaggia senza far rumore, la loro semplicità nel vestire e nel vivere la vita in generale, la loro attitudine a gioire di piccole cose come bere un caffè all’aria aperta, il

loro rispetto delle regole che sembra ingrigire la vita e che invece permette loro di godersela di più.
Tutte peculiarità riconducibili ad un approccio sereno con la natura, proprie di un popolo il cui impegno verso l’ambiente è preso in maniera seria, espresso nelle cose di tutti i giorni, ma anche e soprattutto con seri piani di governo che prevedono azioni di breve, medio e lungo periodo”.

In questo periodo, in Italia e in Europa si parla molto di transizione ecologica, ma occorre tenere gli occhi bene aperti perché esiste un rischio molto elevato di “greenwashing”, ossia dell’utilizzo, da parte di aziende e istituzioni, di strategie di comunicazione o marketing che presentano come ecosostenibili attività che invece non lo sono affatto. Questo rende ancora più fondamentale il ricorso a informazioni ambientali autorevoli, come ad esempio quelle fornite in Italia da ISPRA e in Europa dall’AEA.

È di pochi giorni fa (8 febbraio), comunque, la notizia molto incoraggiante dell’approvazione, da parte del Parlamento italiano, di un disegno di legge di riforma costituzionale che inserisce l’ambiente tra i principi fondamentali della nostra Costituzione. Viene ora sancito che la Repubblica italiana ‘tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi anche nell’interesse delle future generazioni’ e che ‘la legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali’. Inoltre, si stabilisce che l’iniziativa economica non possa svolgersi “in contrasto alla salute e all’ambiente”.

Speriamo che tali principi vengano ora applicati estensivamente nel nostro paese, dove ancora troppe persone muoiono per inquinamento ambientale di vario tipo, e dove una migliore protezione dell’ambiente garantirebbe più salute e prosperità economica, insieme a un alleggerimento di tante problematiche sociali.

Abbiamo la fortuna di godere di due Paesi che ci offrono molte opportunità per una vita da vivere nel rispetto della natura. E proprio le bellezze naturali di cui dispongono, combinate tra loro, creano un cocktail irresistibile ed un patrimonio tutto da salvaguardare”.

Lasciamo Roberta ispirati dalle sue parole, convinti che il guardare al futuro con positività sia un dovere tanto quanto il tenere la guardia alta sui nostri piccoli gesti di ogni giorno. Per il resto dobbiamo credere che chi ha il potere di decidere, in scienza e coscienza, sappia farlo verso le scelte più etiche, e nell’interesse di tutti.
E cogliere tutti insieme, e prima che sia tardi, quelle opportunità che la sfida che ci si presenta all’orizzonte ancora offre.

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