SICILIA BEDDA di Luisa Del Prete

30 Ottobre 2023
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SICILIA BEDDA
On the road tra i luoghi del Commissario Montalbano e le meraviglie nascoste del Sud Italia
di Luisa Del Prete

Quando si pensa all’Italia come meta turistica, soprattutto nei mesi estivi, è impossibile non nominare una delle regioni più ricche e belle: la Sicilia. Un’isola che è stata fonte di ispirazione di numerosi scrittori e registi e ambientazione di romanzi e film che hanno segnato la storia della cultura italiana: dal “Commissario Montalbano” di Andrea Camilleri, alla celebre “Malèna” di Giuseppe Tornatore, il “Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa e tanti, tanti altri… Ma chi visita questa regione non lo fa solo per l’aspetto culturale, ma anche per le splendide coste e la meravigliosa tradizione culinaria che racchiude dentro sé.
E, dunque, bisogna ovviamente citare l’isola di Favignana (la principale dell’Arcipelago delle isole Egadi) che stupisce, con le sue “cale” ognuna diversa dall’altra, tutti i visitatori che lì troveranno un mare dalle infinite sfumature: cristallino, poi bianco, azzurro e blu intenso. O anche il meraviglioso mare di San Vito Lo Capo o dell’Isola Bella di Taormina. Passando, invece, all’aspetto culinario ce n’è davvero per tutti i gusti: dal dolce (cassate, cannoli, brioche con granita/gelato, pasta di mandorla, cioccolato di Modica) al salato (arancini, pane e panelle, cous cous di pesce, caponata di melanzane).

NELLA SICILIA DEL COMMISSARIO MONTALBANO
Il Commissario Montalbano, personaggio immaginario creato dalla penna e dal genio del celebre scrittore Andrea Camilleri, è una delle opere più importanti e ricche che ha attraversato i luoghi più affascinanti della regione Sicilia. Andrea Camilleri scriveva le pagine dei romanzi del Commissario Montalbano nella sua Porto Empedocle, il paese natale, e da altri paesi vicini: Agrigento, Menfi e Sciacca. Quando i suoi luoghi della mente e la sua “Vigata” sono diventati reali grazie alla Serie tv RAI, i luoghi di Montalbano hanno preso vita nell’affascinante zona sudorientale della Sicilia.

Ma forse non tutti sanno che il primo episodio dell’edizione televisiva del Commissario siciliano è stata girata in un posto molto suggestivo: la Grotta Mangiapane. Si tratta di un antico insediamento preistorico che sorge in prossimità della frazione di Scurati del comune di Custonaci, in provincia di Trapani.

Al suo interno, la Grotta ospita un piccolo borgo composto da poche case mimetizzate con i colori della terra, abitate dal 1819 fino agli anni ’50 e appartenenti alla famiglia Mangiapane.

Qui si trovava tutto ciò che serviva per condurre una vita essenziale: oltre alle abitazioni si trovavano stalle per animali, una piccola cappella e botteghe, con una splendida vista sul Golfo di Erice. Dal dopoguerra, però, questo villaggio fu abbandonato dai proprietari che si trasferirono, lasciandolo in preda agli animali che nei 30 anni di abbandono, rovinarono la maggior parte del materiale presente.

Successivamente, nel 1982, un gruppo di giovani del territorio decise di restaurare questo borgo, donandogli nuovamente la vita e lo splendore di un tempo e in cui, adesso, è possibile visitare questo piccolo museo etno-antropologico all’aria aperta: testimonianza della vita rurale della Sicilia del secolo scorso.

Camminando ancora nella Sicilia del Commissario Montalbano, facciamo tappa a Ragusa, precisamente al Castello di Donnafugata: un vero e proprio tesoro in cui non solo fu ambientato il celebre libro “Il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, ma anche la villa del boss Balduccio Sinagra: è proprio qui che Montalbano si reca per i suoi criptici dialoghi con l’anziano boss. Passeggiando nel parco e nell’elegante castello ricorderemo sicuramente molti altri episodi. Una sontuosa dimora storica dell’800 con circa 122 stanze, oltre i 2500 mq: uno dei luoghi prediletti dai nobili per villeggiature e periodi lontani dalla routine quotidiana.
Con un ampio terrazzo che affaccia sul mare ed un imponente giardino con un simpatico labirinto, il Castello di Donnafugata è stato set anche di tanti altri film: da “Il racconto dei racconti” di Matteo Garrone a “I viceré” di Roberto Faenza. Da ottobre del 2020, all’interno del Castello, è stato istituito anche il “MUDECO” ovvero il Museo dei costumi contenente 460 abiti completi, 695 singoli indumenti, 1555 accessori moda con scarpe e cappelli di ogni foggia, 72 elementi di oggettistica varia, appartenuti alla famiglia

Arezzo, la storica stirpe nobiliare che possedeva il Castello e i poderi circostanti.

Tra le meraviglie siciliane attraversate da Montalbano, degno di menzione è lo splendido centro storico di Noto, nel 2002 dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, insieme con le altre città tardo-barocche del Val di Noto. Un vero e proprio gioiello che racchiude il cuore della Sicilia barocca: tra cattedrali, chiese e monumenti, perdersi nei vicoli di questo luogo e assaggiare la famosissima granita con brioche del Bar Sicilia, è sicuramente tra le cose da non perdere in un viaggio in Sicilia. L’energia e la bellezza avvolgono non solo Noto, ma tutte le città della Valle, ispirando chiunque le attraversi: infatti la città di Vigata, dove partono le indagini del commissario Montalbano, non è una, ma un insieme di scorci delle più belle città della Val di Noto.

SICILIA BEDDA ON THE ROAD
Continuando a viaggiare nella Val di Noto, sulla costa troviamo una piccola frazione dei Comuni di Noto e Pachino: Marzamemi. Un piccolo borgo marinaro, famoso per la sua Tonnara, una delle più antiche della Sicilia. Un vero tuffo nel passato e nella tradizione, di cui la pesca è il punto centrale ed è stata il filo conduttore di tutta la storia di Marzamemi e tutt’oggi i pochi abitanti vivono di questo: infatti la leggenda narra che il borgo sia antico quanto la sua Tonnara!

Ma la Sicilia è ricca di posti e paesaggi che ti entrano nel cuore. Le Saline di Marsala sono tra gli spettacoli che, soprattutto al tramonto, devono assolutamente essere visti. Tanti sono i posti in cui poterle ammirare, ma tra le più suggestive c’è di certo le Saline di Ettore e Infersa. Le saline, attive e produttive fin da epoca fenicia (VIII secolo a.C.), insieme al Mulino, costruito intorno al V secolo d.C. ed oggi ancora perfettamente funzionante, sono i protagonisti indiscussi di una storia lunga oltre duemila anni. Una testimonianza tangibile di un’arte antica e preziosa, finalizzata alla produzione e raccolta del sale marino. Grazie ad un restauro conservativo è oggi possibile accedere all’interno del Mulino e, grazie alla visita guidata, passeggiare all’interno delle vasche delle Saline.

Un’esperienza fortemente consigliata per la sua unicità e per la facilità di esecuzione. Un percorso inedito nel suo genere, all’interno della Riserva Naturale dello Stagnone, caratterizzato da un paesaggio dai colori alchemici e dalle nozioni che le guide forniranno lungo l’itinerario, sul complesso ciclo di produzione del sale.

Altra tappa fondamentale del nostro tour è l’isola di Ortigia: il cuore pulsante del centro storico di Siracusa. Con l’ampia piazza del Duomo e la splendida Cattedrale metropolitana della Natività di Maria Santissima, è davvero unica nel suo genere. Dall’estensione non superiore ad 1 km², Ortigia è la parte più antica di tutta la città e passeggiando all’interno di questa piccola isola, si respirano tutte le influenze avute nel corso dei secoli: dai greci, ai romani, fino all’epoca austriaca, borbonica e all’Unità d’Italia.
Scorsi naturalistici affascinanti percorrono la costa siciliana, soffermiamoci dunque sulla Scala dei Turchi: una falesia di marna bianca che spunta a picco sul mare lungo la costa di Realmonte, nell’agrigentino. Una scogliera singolare, tra due spiagge di sabbia dorata finissima,

dal colore bianco puro, venne chiamata così per le passate incursioni di pirateria da parte dei saraceni, arabi e, per convenzione, turchi. I pirati turchi, infatti, trovavano riparo in questa zona meno battuta dai venti e rappresentante un approdo più sicuro.
Parlando della Sicilia non si può non parlare della Magna Grecia: con il Parco Archeologico di Selinunte e la Valle dei Templi di Agrigento c’è da restare senza fiato per la bellezza dei templi e delle rovine, nella splendida cornice del mare siciliano come sfondo. Tra i siti più visitati della regione, passeggiare all’interno di questi due parchi archeologici è come essere teletrasportati, con una macchina del tempo, nelle antiche polis greche, respirando quel fascino e quella cultura che riecheggia in tutta la Sicilia…preziosa e bedda!

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