IN LIBRERIA sull’Italia
Lo stivale e il cupolone una coppia in crisi
di Mauro Mazza
C’è sempre stato un legame speciale tra Italia e Vaticano. Tra alti e bassi, abbiamo alle spalle venti secoli di convivenza tra il cuore del cattolicesimo e la terra gentile che gli ha dato sede e ha avuto in cambio fede. La coppia Stivale-Cupolone ha resistito a tutto, anche alla occupazione di Roma da parte degli italiani a suggello del Risorgimento. Ora è cambiato tutto, radicalmente. La separazione è un dato di fatto. La crisi italiana è figlia di quella europea.
Il libro racconta di un rapporto d’amore in crisi che non è tanto o soltanto Italia e Vaticano quanto più in profondità tra la vita civile e comunitaria del popolo italiano e i valori cristiani.
La classe dirigente – politica e culturale – sta trasformando il Vecchio Continente in un dirittificio, in balìa di una tecno-scienza che promette l’avvento dell’homo-Deus, stadio estremo dell’utopia rivoluzionaria. Ma non tutto è perduto.
Uomini e donne di buona volontà, con l’aiuto del Cielo, possono fare miracoli. È già accaduto. Potrebbe accadere di nuovo.
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Le italiane. Il paese salvato dalle donne
di Aldo Cazzullo
Sono le donne a custodire l’identità italiana. Partendo da questa convinzione, Aldo Cazzullo rievoca le figure, il carattere e le storie delle italiane che ha conosciuto. Un racconto a più voci che è anche un viaggio dentro l’animo femminile e nella comunità nazionale. Donne di potere, come Nilde Iotti e Miuccia Prada, e donne di parola, da Oriana Fallaci a Inge Feltrinelli.
Per arrivare a oggi: chi ha salvato l’Italia nell’anno terribile della pandemia? Noi diciamo medici e infermieri, al maschile. Ma non solo la maggioranza delle infermiere sono donne; sono donne la maggioranza dei giovani medici. Neppure il lockdown ha fermato le cassiere dei supermercati, le edicolanti, le poliziotte, le farmaciste, le professoresse che hanno fatto lezione on line, le mamme che hanno lavorato e badato ai figli rimasti a casa, le nonne che hanno corso rischi pur di prendersi cura dei nipoti. In queste pagine si raccontano in prima persona tante donne che hanno sofferto moltissimo, sia pure in modi diversi.
Molte testimoniano che l’Italia resta purtroppo un Paese maschilista, ma tutte confermano che la grande avanzata delle donne è appena cominciata.
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Testa alta, e avanti
di Gaia Tortora
Roma, 17 giugno 1983. Gaia, quattordici anni, è il giorno del suo esame di terza media. Non sa che, poche ore prima, le forze dell’ordine hanno fatto irruzione in una camera dell’Hotel Plaza e arrestato suo padre per associazione camorristica e traffico di droga. Quando la televisione lo ritrae all’uscita del commissariato, stretto tra due carabinieri, le manette bene in vista, Gaia smette di parlare. Perché suo padre è Enzo Tortora, uno dei più famosi presentatori della televisione italiana, noto per i modi eleganti, la vasta cultura, un’integrità intellettuale esemplare.
Tortora diventa l’oggetto di una violenta gogna mediatica: il coro di intellettuali e giornalisti è quasi unanime, grida «colpevole». Inizia così uno dei più clamorosi casi di malagiustizia del nostro paese, ma anche un calvario umano che durerà anni, deviando il corso delle vite di tutte le persone coinvolte. In questo libro Gaia Tortora racconta la sua storia, nella consapevolezza che non sia solo sua: ogni giorno tre innocenti finiscono in carcere per errore, più di mille cittadini l’anno. Condividere il proprio intimo dolore, diventa un modo per combattere contro l’ingiustizia, per impedire che tutto ciò si possa ripetere. E andare avanti, come le diceva suo padre, a testa alta.