La Ferrari in Danimarca… ma anche la Danimarca ha la sua “Ferrari”
di Robin Mørensson
Il suo nome è pronunciato dai non addetti per indicare in generale una super car, tanto è famoso. Parliamo di Ferrari, il marchio automobilistico italiano più conosciuto (e con più valore) al mondo, unicum sul mercato per visione e modello di vendita, e simbolo di eleganza ed eccellenza italiana. Di storie su Ferrari ne sono state raccontate diverse, compresa quella del suo fondatore, Enzo Ferrari, anche nel film uscito sul finire del 2023. E dire che tutto nasce da Alfa Romeo.
Da Alfa a Ferrari, da Milano a Modena
Grande appassionato di auto, Enzo ha lavorato per Alfa Romeo come pilota collaudatore, per gestire lo sviluppo delle vetture e formando un team di oltre 40 piloti che includeva nomi oggi noti come Tazio Nuvolari e Antonio Ascari. Nel 1929, lasciò la scuderia meneghina per fondare il team di corse Scuderia Ferrari, inizialmente sponsorizzata da Alfa Romeo. Nonostante i successi, Enzo sentiva che l’azienda non fosse completamente impegnata nelle corse e decise di intraprendere la sua strada.
Il contratto di separazione tra Alfa Romeo ed Enzo Ferrari vietava a quest’ultimo di riavviare la Scuderia Ferrari per quattro anni. Grazie alla liquidazione ottenuta da Alfa Romeo, Enzo riuscì a fondare la sua nuova azienda, Auto Avio Costruzioni, con sede a Modena, focalizzata sulla produzione di parti per aeroplani e macchine utensili per il governo italiano, durante la Seconda Guerra Mondiale.
Nel dicembre 1939, AAC fu incaricata da Lotario Rangoni Machiavelli, Marchese di Modena, di costruire e preparare due vetture da corsa per lui e Alberto Ascari in vista della Mille Miglia. AAC creò la loro prima auto, la Tipo 815 che seppur rimase ferma a causa della guerra è una parte importante della storia di AAC e di Ferrari, segnando l’inizio dell’azienda nel mondo della produzione di vetture sportive.
Il dopoguerra e il legame con Fiat
Dopo la guerra, Enzo Ferrari si concentrò sulla produzione di automobili. Nel 1947, fondò la Ferrari S.p.A, incorporando AAC. La Ferrari si dedicò alla produzione di vetture sportive ad alte prestazioni. La prima auto stradale prodotta fu la 125 S del 1947, basata su un telaio modificato Fiat e alimentata da un motore V12 da 1,5 litri. Seguirono diversi modelli iconici, come la 250 GTO e la 275 GTB negli anni ’50 e ’60. La Ferrari 250 GTO è una delle auto classiche più preziose e ricercate al mondo, con alcuni esemplari venduti per oltre 50 milioni di euro.
Negli anni ’60 e ’70, Ferrari continuò a dominare il mondo delle corse, vincendo numerose gare e campionati nelle 24 Ore di Le Mans e nel Campionato del Mondo di Formula 1 con piloti leggendari come John Surtees, Niki Lauda e Jackie Stewart. Ferrari vinse oltre 5000 gare, 16 Campionati Costruttori e 15 Campionati Piloti in Formula 1. Tuttavia, questo successo non risparmiò negli anni Settanta il subentrare di difficoltà economiche che, nel 1969, portarono alla sua acquisizione da parte di Fiat.
L’era Manzoniana e l’elettrificazione
Tra anni ’90 e 2000, Ferrari attraversò un periodo di rapida espansione e aumento delle vendite, con il lancio di nuovi modelli come la 360 Modena e la F430, nonché la Ferrari Enzo, continuando a competere in vari eventi automobilistici in tutto il mondo. Nel 2016, Ferrari tornò ad essere una società indipendente dopo lo scorporo dall’allora ex FCA, oggi Stellantis, e tornò ad avere propria gestione, proprio CDA e quotazione in borsa.
La nuova indipendenza, se da una parte ha visto un declino nel mondo delle corse che fatica tutt’ora a riprendersi, ha portato a forse uno dei più bei periodi per quanto riguarda le auto stradali.
L’era Manzoniana, così chiamata per via di Flavio Manzoni, capo del design dal 2010 e ha portato alla nascita di tanti modelli importanti e diversi dal passato. Ad esempio, la Ferrari Roma, la SF90, prima ibrida della sua storia. E infine al Purosangue, il controverso SUV.
Sarà sempre sotto la direzione Manzoniana, probabilmente, che conosceremo la prima Ferrari completamente elettrica prevista entro il 2030.
Le Ferrari in Danimarca e la “Ferrari” della Danimarca
Ma quante Ferrari ci sono in Danimarca? È una domanda lecita, considerando il costo delle vetture e la difficoltà di averle – essere ricchi non basta. Senza contare la pesante tassazione danese sulle auto.
Nonostante questo, però, il numero di Ferrari possedute da persone residenti in Danimarca è in aumento: stando ai dati rilasciati da De Danske Bilimportører, nel 2023 Ferrari ha immatricolato 18 vetture su suolo danese, contro le 4 del 2022.
Danesi che preferiscono ancora più Ferrari che Zenvo, il loro fiore all’occhiello, fondato nel 2007 a Præstø, circa due ore a sud di Copenaghen. Perché sì, anche la Danimarca ha la sua azienda artigianale che produce supercar da milioni di euro, in risposta non solo al Bel Paese ma anche alla svedese Koenigsegg.
La missione di Zenvo è creare auto esclusive, artigianali e personalizzabili, con una produzione limitata a poche unità all’anno. Zenvo ha presentato la sua prima auto, la ST1, nel 2009: una coupé con motore V8 da 6.8 litri sovralimentato con compressore e turbo, in grado di erogare 1.104 CV e 1.430 Nm di coppia. La ST1 ha una velocità massima di 375 km/h e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 3 secondi. Nel 2015, ha lanciato la TS1 GT con motore V8 biturbo da 5.8 litri e 1.163 CV, un cambio sequenziale a 7 marce e un design più aerodinamico, al costo di 1,2 milioni di euro. Segue nel 2018 la TSR-S, con un motore V8 biturbo da 5.8 litri e 1.177 CV, un cambio sequenziale con modulo ibrido e un innovativo alettone posteriore centripeto, che si inclina in funzione dell’angolo di sterzata e della velocità per ottimizzare la deportanza. Infine, sul finire del 2023, Zenvo ha svelato Aurora, la sua nuova hypercar con motore V12 quadriturbo da 7 litri e 1.850 CV, capace di raggiungere i 400 km/h e di accelerare da 0 a 100 km/h in 2,5 secondi.