Mangiare pasta mette di buon umore e aiuta a dormire meglio di Ida Bruzzone

11 Ottobre 2019
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Mangiare pasta mette di buon umore e aiuta a dormire meglio
di Ida Bruzzone 

Ricca di fibre e carboidrati, la pasta è l’alimento simbolo della tavola italiana, protagonista assoluta della dieta mediterranea. Consumata nelle giuste quantità, preferibilmente integrale e senza eccedere con i condimenti, non è nemica della linea e può favorire la perdita di peso.

La mia passione per la pasta
Da anni mi chiedevo perché in Danimarca non si trovassero dei negozi di pasta, come quelli che si trovano in ogni angolo di strada in Italia. Gli italiani in Danimarca aprono ristoranti e pizzerie, ma pastifici nessuno.
Così nell’estate del 2012 aprii “Pasta Fresca” nel cuore del centro storico di Odense, il pastificio che mancava in Danimarca.
Lí per due anni feci con successo pasta fresca di diversi tipi, ravioli, ragù, pesto e sughi e da allora la mia passione per la pasta non si é mai spenta. Tutti i martedi continuo a far conoscere le tradizioni della cucina italiana ai corsisti della scuola di cucina FOF e con loro ho fatto un viaggio alle Cinqueterre visitando un agriturismo ligure dove abbiamo cucinato piatti tradizionali tra i quali i pansotti con la salsa di noci.

La pasta ha una storia lunga e ricca di aneddoti che comincia 7000 anni fa quando l’uomo lasciò la vita nomade e si diede a coltivare il terreno, scopri il grano e imparó a macinarlo, ricavandone la farina. La prima indicazione dell’esistenza di qualcosa di simile alla pasta risale al primo millennio a.C., alla civiltà e alla parola greca laganon, usata per indicare un foglio grande e piatto di pasta tagliato a strisce. Da laganon deriva il laganum latino, che Cicerone cita nei suoi scritti.
A lungo si credette che fosse stato Marco Polo ad introdurre la pasta in Italia quando tornó dalla Cina nel 1295. Si trovarono infatti degli scritti che testimoniavano l’esistenza della pasta già dal 1154,”un cibo di farina in forma di fili”, chiamato triyah (dall’arabo itrija si confezionava a Palermo e si esportava in botti in tutta la penisola. Gli Arabi del deserto essiccarono per primi le paste per destinarle a una lunga conservazione, nelle loro peregrinazioni non avevano sufficiente acqua per confezionare ogni giorno pasta fresca. Il clima secco e ventilato della Liguria, della Sicilia e della Campania (in particolare a Torre Annunziata e a Gragnano) favorirono la produzione della pasta, che per secoli venne lasciata essiccare tramite semplice esposizione all’aria. Dal 1100 la pasta si diffuse su tutta la penisola, un cibo semplice, contenente proteine, carboidrati e grassi, diventó il cibo dei poveri che con poco riuscivano a sfamare una famiglia intera. Per molti anni la pasta venne consumata solamente con il formaggio. Il mitico “sposo” della pasta, il pomodoro, arrivò in Italia dal Perù nel 1554, ma la coltivazione su larga scala ebbe inizio solo nel XVII secolo.

La pasta col pomodoro nasce quindi “appena” quattro secoli fa.
Fonte: I.P.O International Pasta Organisation

Eccovi la ricetta

Pasta all’uovo
Ingredienti per 4 persone

4 uova grandi (ca. 60 g. l’una)
400 g di farina di grano duro (semolina)

Procedimento

Versate la farina su un piano e create un incavo al centro, poi aggiungete le uova intere. Mescolate con la forchetta incorporando la farina.
Quando la parte liquida è assorbita lavorate l’impasto energicamente per ca. 10 minuti con il palmo della mano, tirandolo in tutte le direzioni e formando una palla. Appena l’impasto risulterà liscio avvolgetelo in una pellicola e lasciatelo riposare per ca. 30 minuti poi, riprendetelo e tagliatelo in quattro parti.
Prendete il primo quarto e coprite il resto con la pellicola in modo che non si secchi.
Infarinate il panetto, schiacciatelo con il palmo della mano sino a che si possa introdurre nella macchina sfogliatrice al massimo spessore. Fatto questo ripiegate i due lembi della sfoglia verso il centro in una forma più regolare. Spolverate con farina e ripassare tra i rulli, diminuendo lo spessore per ricavare una sfoglia sempre più sottile.
Completate così gli altri tre panetti. Le sfoglie vanno protette da correnti d’aria che le seccherebbero, quindi copritele con un canavaccio leggermente umido.

Con le sfoglie si possono fare tagliatelle, tagliolini e farfalle. Ma sono anche la base per ravioli, pansotti, tortelloni. I tortellini si fanno normalmente con la farina di grano tenero, o mezza porzione di farina di grano duro e mezza di tenero.

Pansotti alla genovese con salsa di noci

La ricetta originale richiede le erbette liguri Prebuggiun, 16 in totale. Ritrovandomi in città e non essendo esperta botanica mi limito alle erbe che conosco. Ed ecco come preparo il ripieno.

Ingredienti per il ripieno
500 g di erbe miste come: borragine, bietole, spinaci e ortica e cicoria
150 g di parmigiano
300 g di ricotta
1 uovo intero
1 rametto di maggiorana possibilmente fresca
noce moscata e sale qb

Ingredienti per la salsa di noci
120 g di gherigli di noci
20 g di mollica di pane
un piccolo spicco d’aglio
un rametto di maggiorana
100 g di latte intero
40 g di parmigiano
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
un pizzico di sale

Procedimento
Lavate per bene le verdure usando i guanti a causa delle ortiche.
Lessatele in pochissima acqua salata. Scolatele e strizzatele una volta fredde per togliere più acqua possibile. Tritatele finemente. Mettetele in una terrina e unite l’uovo, la noce moscata, la ricotta, il parmigiano, la maggiorana e il sale. Amalgamate il tutto e lasciate al fresco mentre tirate la pasta.

Ora si possono formare i pansotti. La sfoglia sottile si taglia in quadrati di ca. 5-7 cm di lato e nel mezzo si ripone un cucchiaino di ripieno e si richiude a mo’ di fazzoletto, unendo bene le estremità per ottenere la tipica forma.

Per la salsa per comoditá uso il mixer
Nel mixer mettete i gherigli di noci, unite qualche fogliolina di maggiorana, olio e parmigiano grattato. Scaldate il latte con il sale in cui ammollerete la mollica di pane. Strizzatela e mettetela nel mixer insieme allo spicchio d’aglio schiacciato.
Fate girare il mixer sino a ottenere una salsa morbida e omogenea, se la salsa sembra troppo densa aggiungete un po’ di latte.

Cuocete i pansotti in abbondante acqua salata per 4-5 minuti al massimo. Conditeli con la salsa stemperata con una cucchiaiata di acqua di bollitura. Ornate con foglie di maggiorana, qualche gheriglio di noce e parmigiano.

Buon appetito!

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