TARANTO, città dei due Mari
di Anita Cuomo
Viaggiare in Italia significa spesso cercare mete ancora inesplorate. Molte sono le città che hanno reso l’Italia famosa a livello mondiale, gremite di attrazioni culturali, architettoniche, artistiche, paesaggistiche, accompagnate da paesaggi delle tradizioni ataviche della storia dell’uomo. Capitali urbane della cultura, tout court, intrise di passaggi della storia che tracciano l’origine dell’uomo dai più remoti mondi. Ma, molte sono le città ancora inesplorate che hanno le stesse caratteristiche peculiari e che, essendo distanti dai circuiti conosciuti a livello internazionale, necessitano di essere raccontate.
La Puglia merita di essere decantata. Terra segnata da importanti resti di civiltà italiche è situata nel tacco d’Italia e attualmente tra le mete del turismo internazionale, grazie anche ai suoi siti patrimonio UNESCO dell’Umanità, tra cui Alberobello con i suoi trulli, case contadine a pianta circolare e tetto a forma di cono costruito con pietre ad incastro, e Castel Del Monte a pianta ottagonale, voluta dall’Imperatore del Sacro Romano Impero Federico II di Svevia intorno al 1240, ancora oggi luogo di mistero per l’alto contenuto esoterico.
Le prime tracce umane sul territorio risalgono alla Preistoria. Verso la fine del Mesolitico l’area è abitata da gruppi di agricoltori e di pastori nomadi. Durante l’età dei metalli la popolazione aumenta per via degli imponenti flussi migratori. L’incontro poi tra la cultura balcanica e quella locale genera una civiltà del tutto peculiare, molto diversa dalle civiltà dei territori vicini. Dal VII secolo a.C. la Puglia risulta divisa in tre aree molto diverse tra loro: la Daunia, la Messapia e la Peceuzia, quest’ultima sarà l’unica ad avere costanti rapporti e scambi con la cultura greca.
Questa Regione, che ben rappresenta la Magna Grecia, è stata un’area della penisola italiana meridionale colonizzata dai Greci a partire dall’VIII secolo a.C. Durante il III secolo a.C. la Puglia entra nell’orbita romana di cui ancora oggi conserva evidenti testimonianze, soprattutto nelle arterie stradali e negli scavi archeologici, da cui emergono costantemente tracce del periodo definito Greco-Romano, base degli stili architettonici, tra cui lo “stile classico” che tanto ha influenzato l’architettura delle “urbs urbis” del mondo.
Tra terra e mare
Una delle più antiche colonie della Magna Grecia è Taranto che prese il nome da Taras, figura della mitologia greca, figlio di
Poseidone e della ninfa Satyria, nonché leggendario fondatore della città. Nel 2000 a.C., Taras avrebbe navigato fino in Puglia, approdando da un corso d’acqua, che prese il nome di fiume Tara, per fondare una città da dedicare a sua madre Satyria. Il primo insediamento di
Taranto, “locus urbe”, lo chiamò Saturo, designato dalla comparsa di un delfino (attuale stemma) che Taras interpretò di buon auspicio. Il sito è nella località di Leporano, tuttora esistente, nella provincia di Taranto. Nel periodo greco-romano ci fu un secondo insediamento denominato Taras, città realizzata sull’isolotto dove si costruì anche un Tempio (Tempio Dorico), il più antico della Magna Grecia, dedicato al culto di Poseidone, unico luogo di culto greco ancora visitabile nel Borgo Antico di Taranto vecchia.
La città attuale si affaccia sul Mar Ionio da cui è separata da due grandi specchi d’acqua, la rada del Mar Grande e del Mar Piccolo e per questo definita la città dei due mari. Due ponti la collegano alla terraferma, il Ponte di Porta Napoli e il Ponte San Francesco di Paola, meglio noto come Ponte Girevole che venne inaugurato il 22 maggio del 1887 alla presenza di Umberto I di Savoia trasformando il volto della città, da economia agricola a economia industriale.
Oggi Taranto è anche molto altro, con il suo centro storico, i meravigliosi monumenti, il Museo Diocesano di Arte Sacra (MUDI) o quello Nazionale MArTA che raccoglie reperti archeologici della storia antica e gli “Ori della Magna Grecia” tra le più grandi collezioni di manufatti dell’epoca.
Chiese rupestri, castelli, palazzi, resti di antiche civiltà compongono il ricco patrimonio culturale della città, senza dubbio il centro di maggiore rilevanza storica del territorio. La provincia di Taranto comprende ben 29 città, tutte con caratteristiche peculiari, culturali, eno-gastronomiche, architettoniche, per le quali è consigliabile viverle in tutte le stagioni turistiche. L’accoglienza nelle varie strutture alberghiere, ma anche in case da affittare a cifre accessibili, potrà rendere gradevole una permanenza più prolungata, accompagnta da un clima temperato quasi tutto l’anno.
Nell’entroterra, a Nord, la piana tarentina è sovrastata dalle propaggini delle Murge dalle quali scendevano al mare canali d’impluvio dando luogo alle “gravine”, area naturale protetta di 26 740 ettari. Simili ai suggestivi canyon, scavati dalle acque meteoriche, all’interno delle gravine si è sviluppata la civiltà rupestre, l’inizio dell’insediamento umano in caverne scavate nel tufo, creando paesaggi significativi in particolare a Massafra, Mottola, Castellaneta, Laterza e Ginosa.
Altre residenze che hanno tracciato la storia dello sviluppo della società tarentina sono le molte masserie, create per il mercato di materie prime ed importatrice di prodotti finiti; passaggio da una società contadina ad una feudale, latifondista: nobiltà o signoria terriera. Oggi ristrutturate e riconvertite in importanti aziende ricettive sia alberghiere, sia di produzioni dell’eccellenza locale, tra cui olio e vino, dove Manduria rimane famosa per il suo vino primitivo.
Notevole anche l’artigianato della zona, che si tramanda di padre in figlio, in particolare quello di vasellame e terracotta di Grottaglie, dove si continua a far sopravvivere un’antica tradizione, celebre in Italia e all’estero.
Turismo dei 5 sensi
L’arco costiero del mare di Taranto misura 140 km, un ventaglio di piante dai diversi aromi incantevoli, che evoca paesaggi africani in cui zone aspre e selvagge, con rocce a strapiombo sul mare, si susseguono a lunghe distese di sabbia finissima, fondendosi con il blu intenso del mare e il verde della macchia mediterranea. A tratti completamente isolate, a tratti vivacizzate da graziose località di mare come Pulsano, Lizzano, Leporano, Manduria, tra le più significative di questo mare Jonico, che si distinguono per le proprie spiagge caraibiche dalla sabbia bianca, per le scogliere naturali inabissate nelle cristalline acque trasparenti, dove è possibile ammirare in immersione la fauna marina.
A completamento dell’apoteosi scenica della città dei due mari vi è l’arcipelago della Cheradi, situato di fronte alla città di Taranto che invita ad approdare sulle isole di San Pietro e Paolo dove vive e prospera una storica popolazione di delfini e altri cetacei; qui il contatto con l’orizzonte infinito del Mar Jonio è da non perdere.
I cinque sensi diventano un tutt’uno, un’esperienza che emoziona e coinvolge attraverso profumi, sapori, suoni e colori, in una magia di paesaggi, culture e tradizioni, fino ad appagare l’anima e il cuore di chi ha la fortuna di attraversarli.
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