Lo spirito hygge di Odense, dove tutto parla di fiabe di Monica Lucignano

14 Gennaio 2024
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Lo spirito hygge di Odense, dove tutto parla di fiabe
di Monica Lucignano

La regione di Fionia, seconda isola della Danimarca, sfiora al momento i 474.000 abitanti e la percentuale degli italiani presenti si incrementa di anno in anno, con una tendenza lenta ma crescente, come d’altronde avviene nel resto del paese. Di recente l’Europa ha scoperto che in Danimarca ci sono facoltà universitarie di alto profilo, il cui ambiente si sta internazionalizzando sempre più, e questo oltre alle opportunità lavorative, rappresenta un motivo in più per trasferirsi. Punto fermo, il paese offre al turista e all’expat, scorci di rara bellezza, dove è possibile soddisfare uno dei bisogni fondamentali di chi va in vacanza o sceglie una vita a contatto con la natura: il riposo e il relax mai disgiunto dal divertimento.

È in questa ottica che il visitatore giunge nell’isola di Fionia, il giardino della Danimarca, con il suo arcipelago ed i 123 castelli, tra i quali spicca quello di Egeskov. Situato sulle sponde di un pittoresco lago, pregevole esempio di architettura rinascimentale dei territori nord europei, il maniero è a tutt’oggi abitato dai conti Ahlefeldt Laurvig-Bille e circondato da un immenso parco che può essere visitato con un romantico giro in carrozza, durante il quale si incontrano spazi attrezzati per i piccoli e numerosi edifici d’epoca dove vengono esposti macchinari da lavoro, mezzi
di soccorso, aeroplani, moto e automobili vintage.

Il fascino della Fionia si respira in ogni angolo ma culmina indubbiamente, nel suo capoluogo. Odense vanta una storia più che millenaria, è attraversata dal fiume che ne ha ispirato la toponomastica e si pregia di un centro storico di fattura medievale, costellato di negozi (tra i quali l’expat potrebbe scoprire la micro-bakery di Gianmarco Corricciati e della sua ragazza) e ristoranti, che basterebbero a giustificare il viaggio di circa due ore del turista che, come prima tappa, ha scelto Copenaghen. Il progetto di questa attività commerciale è la conferma che la Danimarca ti offre l’opportunità di diventare quello che desideri. La storia di Gianmarco, infatti, comincia con una laurea triennale alla SDU di Odense e prosegue con il desiderio di mettersi in proprio realizzando
“The pie project”, caffetteria/bakery improntata ad uno stile mediterraneo, in virtù di due fattori assai rilevanti: la sua ragazza è greca e il danese medio (che è stato almeno una volta nella vita sia in Italia che in Grecia) ne ha certamente apprezzato la cultura gastronomica. Welfare, opportunità di lavoro e un agevole inserimento nella comunità danese sono stati i principali elementi per Gianmarco per decidere di trasferirsi, gli abbiamo chiesto un focus su Odense.

Ci ha risposto:
“Copenhagen è la capitale, l’ambiente è eterogeneo e più internazionale, mentre Odense è una città molto vivibile dove puoi spostarti agevolmente in bicicletta e hai tutto a portata di mano, sei immerso nel verde e puoi vivere profondamente la cultura dei danesi e il loro senso di comunità”.

Questa ridente cittadina, ricca di pittoreschi scenari naturali e di outdoor, è di recente assurta agli onori delle cronache per le polemiche scatenate dai ritardi in cui è incappata la costruzione a gestione tutta italiana, del nuovo Ospedale Universitario, tra i più grandi d’Europa, e sviluppato da ATIproject insieme a CMB e Itinera.
Gianni Melillo è fiorentino, qui dal 1989 ”Odense è una città a misura di bambino con spazi gioco dappertutto e attività legate a H.C. Andersen al cui mondo ogni anno é dedicato un Festival. Durante l’estate poi le iniziative culturali si susseguono all’aperto con spettacoli teatrali, cinema e concerti anche nella piazza principale”.

Intanto, Odense si arricchisce di nuove mete turistiche, vedi la recente nascita, avvenuta nel corso dell’estate 2023, di un nuovo museo dedicato ad uno dei musicisti più rappresentativi del panorama danese. Carl Nielsen fu infatti un compositore, un violinista ma anche un direttore d’orchestra che seppe spaziare dal registro musicale più sofisticato fino alla canzone popolare, e tutta questa ricchezza è ampiamente rappresentata all’interno dello spazio espositivo che porta il suo nome, dotato di un percorso suddiviso in tre steps differenti ma perfettamente integrati.

Ma l’attrazione culturale più nota di Odense resta il Museo H.C. Andersen, nato nella primavera del 2022 e progettato dall’architetto Kengo Kuma nell’ambito di un ampio piano di rinnovamento della città. Con un’estensione di 5.600 mq, la struttura rappresenta al momento il più grande progetto museale del paese, arricchita da spazi espositivi interni pensati per collegarsi a quelli esterni, secondo un concept che integra la storia e le diverse età dei visitatori. Ma l’aspetto più affascinante della vicenda dello scrittore di fiabe, tra i più noti al mondo, non può essere circoscritto tra le pareti di una struttura museale, seppure all’avanguardia. L’esperienza immersiva che attende il turista non si limita alla visita del museo ma inizia come un vero e proprio gioco che coinvolge grandi e piccini. L’incanto della Fionia prosegue poi nelle strade, dove i visitatori potranno mettersi sulle tracce di Andersen seguendone le orme attraverso la cittadina di Odense. In una sorta di indagine alla cieca, vi ritroverete a camminare tra le statue che lo rappresentano, tra cui quella sulla panchina o quella nel Parco delle Fiabe, i suoi luoghi più significativi, come la casa dove è nato, o quella dove è cresciuto, le statue dei personaggi più famosi, usciti dalla sua penna e che vanno ben oltre la pur famosa Sirenetta.

Il discorso dei poli museali della Danimarca merita una piccola divagazione per noi visitatori italiani che veniamo dal paese che vanta più siti Unesco al mondo, che annovera nel suo patrimonio archeologico e culturale gioielli di rara bellezza come Pompei, Pozzuoli, Roma, Brera, il Museo Egizio, solo per citarne alcuni. Eppure, in Italia l’attenzione sui musei, sulla loro modernizzazione è un trend recente. In Danimarca, dall’ARoS Aarhus Kunstmuseum a Den Gamle by, per tradizione l’esperienza è principalmente a misura di bambino, attraverso totem interattivi che coinvolgono i piccoli ed affascinano i grandi, ancora legati alle emozioni della sindrome di Stendhal e che si ritrovano invece catapultati nella storia. Un’esperienza, dunque, totalmente immersiva.

Lucien Bolette, sposata da 40 anni con un italiano, ci racconta della vita nella cittadina incantata.

“Vivere ad Odense non è stata una scelta ma una fortunata coincidenza durata però solo per un anno, e durante il covid. Ora abitiamo a Langeskov, poco distante da qui, ma torniamo spesso a Odense perché troviamo che la vita qui sia più tranquilla rispetto a Copenaghen e la gente molto più cordiale”.

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