EXPO 15 – Un successo non solo economico

20 Marzo 2016
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Nutrire il pianeta- energia per la vita” é stato il tema di EXPO 15 a Milano. La manifestazione ha attirato piu di un milione di visitatori tra cui ospiti preminenti come il presidente degli Stati Uniti Barak Obama e la consorte Michelle Obama, e il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon.

6A ormai tre mesi dalla chiusura dell’esposizione Il Ponte ha incontrato il Commissario Generale di EXPO Milano 2015 dottor Bruno Pasquino, per fare il punto della situazione.

Il dottor Pasquino ci fa notare con soddisfazione come il fatto che 62 tra Capi di Stato e di Governo e oltre 270 delegazioni di livello ministeriale abbiano deciso di fare visita al sito espositivo è uno degli aspetti che danno in modo convincente la misura del valore che l’Italia, grazie a Expo Milano 2015, ha dimostrato in sei mesi.

L’Expo è un evento in grado di attivare e stimolare il sistema economico nazionale del Paese che lo ospita, sia nella fase di preparazione sia durante e dopo la manifestazione, come tutti i Grandi Eventi. Si pensi, innanzitutto alle ricadute positive sull’occupazione: 10.0000 persone hanno lavorato sul sito espositivo durante i 184 giorni dell’evento e 4000 maestranze sono state coinvolte nelle operazioni di cantiere fuori e dentro il sito espositivo.

4E continua “Secondo uno studio della Camera di Commercio di Milano, l’incremento di valore aggiunto che Expo Milano 2015 può generare nell’arco del periodo 2012-2020 è stimato pari a 10 miliardi, con una percentuale sul PIL italiano pari allo 0,7%. Non trascurabili inoltre sono i dati incoraggianti per l’export italiano – quali ad esempio il +8% dell’agroalimentare Made in Italy – e l’attrattività dei capitali esteri: 1 miliardo corrisponde agli investimenti effettuati dai Paesi partecipanti.

Made in Italy

Expo Milano 2015 è stata una grande piattaforma di diplomazia economica per l’Italia. L’Esposizione Universale ha saputo convogliare tutte le forze del Sistema Paese, le sue eccellenze – dal design all’agroalimentare, dal settore vitivinicolo all’innovazione tecnologica – in un progetto unico di rilancio dell’immagine dell’Italia e del Made in Italy all’estero

 Ciò ha visto le imprese che a vario titolo e in varie forme hanno partecipato all’evento – fossero esse partner, sponsor, fornitori o espositori – non solo per confermarsi nei mercati tradizionali, ma soprattutto per presentarsi agli investitori provenienti dai mercati emergenti che, ad oggi, rappresentano la sfida più importante per il sistema produttivo italiano.

1Innovazione verde

Non è un caso che l’Italia abbia proposto il tema “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”-continua il commissario generale-sia per dare maggiore eco al dibattito internazionale circa la sostenibilità alimentare, la lotta alla fame, l’equa distribuzione delle risorse energetiche, sia per testimoniare la volontà del Paese di innovarsi in modo sostenibile e sempre più “verde”.

Pasquino ci fa osservare quanto i progressi fatti dall’Italia nel settore della Green Economy negli ultimi anni siano importanti. Si pensi ad esempio alla nuova Strategia Energetica Nazionale adottata nel 2013 che ruota intorno a tre importanti obiettivi da raggiungere entro il 2020: ridurre del 21% l’emissione di gas serra; portare l’incidenza sui consumi finali delle energie rinnovabili al 19-20%; migliorare l’efficienza energetica. Traguardi questi che superano le soglie minime richieste dalla Strategia europea per il 2020.

L’Italia è sulla buona strada e credo che Expo Milano 2015 abbia contribuito a sviluppare una maggiore sensibilità su questo tema-conclude.

3I miei anni in Danimarca 

Bruno Pasquino ha una grande conoscenza della Danimarca per avere rivestito dal 1997 al 2001 il ruolo di console a Copenhagen. Sono stati quattro anni fantastici ed importantissimi per la mia carriera ma, soprattutto, per la mia vita: ho incontrato mia moglie ed al Rygshospitalet sono nate le nostre due bambine. Per un allora, relativamente giovane diplomatico la Danimarca è una sede di straordinario interesse, dove si trattano in prima persona dossier rilevanti per le relazioni bilaterali, ma anche multilaterali, vista la presenza a Copenaghen di uffici internazionali di cui è membro l’Italia” racconta Pasquino e continua “Sicuramente mi manca la vita quotidiana a Copenaghen, una città straordinaria per la qualità della vita che sa offrire ai propri cittadini. Mi manca la bicicletta con cui andavo al lavoro: a Roma confesso di non aver mai osato utilizzarla come mezzo ordinario di locomozione. A causa degli impegni di lavoro, che aumentano con il corso della carriera, non posso venire con la frequenza con cui eravamo soliti venire a visitare i genitori di mia moglie, i tanti amici che abbiamo a Copenaghen, a differenza del resto della famiglia che viene in Danimarca anche tre, quattro volte l’anno. In casa viviamo di fatto una realtà non dissimile a quella che vivremmo come famiglia in Danimarca. Leggiamo e seguiamo le notizie danesi così come quelle italiane. Mia moglie è una eccellente cuoca italiana, ma laks, hjemmelavet rygbrød, frikadeller e le tradizioni natalizie non sono mai mancate in casa nostra nemmeno in Pakistan o in Kazakhstan.

2Prossimi progetti

Terminare in fretta l’impegno con Expo e ritornare a svolgere il mio lavoro, all’estero o a Roma. Certo, non potrò dimenticare un’esperienza straordinaria, che è durata ben più dei sei mesi di apertura dell’Expo, che ha fornito a tutti noi una tale massa di ricordi, di conoscenze, di esperienze a cui nessuno di noi era preparato.

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